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«Per rendere più umano e vivibile il nostro mondo non dobbiamo mai cadere nella disperazione, che è un'altra faccia dell'orgoglio, ma restiamo fiduciosi e determinati, attraverso la fedeltà a Dio e alla storia». Queste parole del vescovo Nunzio Galantino sintetizzano bene la sua prospettiva sul nuovo umanesimo, inteso come rinnovata attenzione per l'uomo, sia in ambito civile sia a livello ecclesiale. Porre al centro l'essere umano significa superare pregiudizi e luoghi comuni, migliorarsi per migliorare gli altri, impegnarsi per la giustizia. Tutto ciò in una prospettiva evangelica di riscatto, che trova ragion d'essere nelle Beatitudini. Questa ispirazione comune si snoda, capitolo dopo capitolo, attraverso le molteplici riflessioni dell'autore, sia quando parla di volontariato sia quando si rivolge ai parlamentari, sia che affronti la ricostruzione nel Dopoguerra e l'esempio di De Gasperi sia che tratti del futuro della Chiesa italiana dopo il Convegno di Firenze.